Andare sul motorino o in moto offre una sensazione meravigliosa di libertà. Meglio però non dimenticare il rispetto delle regole del codice stradale e soprattutto la prudenza.
A tutto casco
Cinzia Ghigliano, Marco Tomatis Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza. Regione Emilia Romagna / Touring Club Italiano Milano 2008
Roberto ha dieci anni e da poco la sua vita è stata messa sottosopra da due avvenimenti catastrofici, vale a dire apparecchio per i denti e occhiali nello stesso tempo. A scuola le sue compagne lo tengono alla larga e Roberto è l’unico che non ha rinvenuto neppure una letterina nella scatola della posta che è stata installata in classe. Ma improvvisamente l’incontro inaspettato con uno strano libro cambia tutto. Seguendo i suoi consigli Roberto farà breccia nel cuore di tutte le bambine. Ma quanto è difficile avere tante fidanzate!
In sé e per sé il libro è semplice. Si tratta della storia di un processo tenutosi a Verona dal 9 novembre al 30 dicembre 1901, con propaggini che arrivano fino alla definitiva sentenza di Cassazione il 25 aprile 1904. Un processo abbastanza banale, intentato per diffamazione continuata a mezzo stampa da parte di un tenente dell’Esercito, Carlo Trivulzio, contro l’avvocato e deputato socialista Mario Todeschini. Eppure si parlò addirittura di “Processo del secolo” si scomodarono giornalisti, politici e intellettuali per commentarlo e l’impatto sulla pubblica opinione fu notevole. Tutto partì quando il 16 gennaio 1900 in Adige a Verona furono trovati i resti di una donna, Isolina, uccisa e squartata. Uno dei primi esempi in Italia di graphic journalism. La storia, frutto di approfondite ricerche storiche, uscì a puntate nel 1980 sulla rivista a fumetti Alter Alter, allora diretta da Oreste del Buono, ed è edita per la prima volta in volume.
La ristampa anastatica del libro uscito a puntate su Linus nel 1976 e in volume da Ottaviano Editore nel 1977. La storia d’Italia da metà Ottocento al miracolo economico attraverso le canzoni popolari.
L’italia l’è malada Le canzoni dell’altra storia.
Cinzia Ghigliano e Marco Tomatis Calusca city Light, Cox 18 Books. Archivio Primo Moroni Milano 2017
Professione scrittore Ventuno autori per ragazzi si raccontano.
Come funziona uno scrittore? Come nasce un racconto? E un romanzo? Molti sono gli interrogativi intorno alla professione dello scrittore, tanto da avere alimentato nel tempo una larga parte del nostro immaginario collettivo. Ancora di più se si parla della cosiddetta “Letteratura per ragazzi” che subisce spesso lo snobismo della letteratura tout court. Proprio alla letteratura per ragazzi è dedicato questo libro, che guida il lettore dentro i segreti della scrittura e del mestiere di scrivere. Un viaggio dove a condurre il timone sono ventuno tra i più noti autori di letteratura infantile italiana. Un libro per professionisti del settore, insegnanti, scrittori o aspiranti tali, studenti, genitori, e per chiunque voglia saperne di più sullo scrivere per bambini e ragazzi.
Professione scrittore Ventuno autori per ragazzi si raccontano.
AA. VV. (a cura di Marco Bevilacqua) Le mezzelane, 2019
A cinquant’anni dal ’68 una curiosa e intrigante serie di racconti dei fumettisti che quel tempo in qualche modo hanno vissuto o, troppo giovani per una partecipazione diretta, hanno almeno respirato. Una lettura coinvolgente e spiazzante.
Rosa è nata in un giorno di vento e, come si sa, il vento va dove vuole senza che qualcuno lo limiti. Ha forse regole il vento? No, non le ha. Così anche Rosa fatica a capire che le norme vanno rispettate e finisce per cacciarsi sovente nei guai. Un giorno, ovviamente ventoso, arriva Tramontana, una cagnetta misteriosa e un po’ magica, che aiuta la bambina a togliersi dai pasticci in cui continua a infilarsi. Non mancano litigi e riconciliazioni con Claudio, suo amico e quasi fidanzato, e una serie di incontri e avventure, Ma le regole, vanno rispettate sempre e comunque?
Rosa dai capelli al vento
Loredana Frescura e Marco Tomatis Notes Editore, 2020
Glauco, 15 anni, una passione per l’astronomia considerata poco virile dal padre, gerarca fascista, è chiamato “lo storpio” per via di una lesione al braccio che gli rende difficile qualche movimento. Quando incontra lei, che si fa chiamare Lina, ma il cui vero nome è Lenina in omaggio al leader bolscevico, capelli neri stretti in una coda spettinata, imprevedibile, bellissima, figlia di socialisti, comincia a capire che la sua infelicità privata non è che lo specchio della repressione di un regime violento che impone regole grottesche e assurde. Insieme si troveranno a vivere un’avventura che darà loro una nuova consapevolezza di ciò che vogliono diventare.
Glauco e Lenina Giulietta e romeo ai tempi del fascismo