Thanks
Nessun uomo è un’isola,
intero in sé stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
Una parte della Terra.
Le parole della notissima poesia di John Donne penso dicano una verità inconfutabile.
Per quanto mi riguarda penso di dovere molto a molti, a partire dai miei genitori, i miei fratelli e i nonni materni, perché con loro ho vissuto benissimo gli anni importantissimi e delicati della crescita.
Nell’economia di una esistenza ci sono però incontri con persone che finiscono per segnarti la vita. Ecco, correndo il rischio di qualche dimenticanza, vorrei ricordarle qui, anche se alcune di loro purtroppo non potranno più vedere queste parole.
Mi fa piacere iniziare dalla mia maestra delle prime tre classi elementari, Maria Carasso, per avermi dato il piacere della lettura. Ancora oggi ricordo con struggimento e tenerezza i pomeriggi in cui lei dedicava l’ultima ora della giornata alla lettura ad alta voce e uno dei ricordi più belli della mia infanzia è lei che legge Pinocchio, mentre la finestra inquadra fiocchi di neve su fiocchi di neve che continuano a cadere in un paesaggio ormai tutto bianco.
Un grazie anche ai miei zii e zie, Juccia e Lino, Carla e Giannino per tante cose. Soprattutto per essere stati corresponsabili con la maestra per aver fatto di me un grande lettore. In modo molto semplice. Prima insegnandomi ad identificare degli strani segni neri impressi sulla carta e poi per avermi fornito libri e giornali. Il che in una zona di provincia piemontese profonda e fondamentalmente agricola degli anni ‘50 del secolo scorso non era poi del tutto scontato.
Un grazie enorme a Marcelo Ravoni, che non c’è più, e a sua moglie Coleta dell’agenzia Quipos. Sono stati loro a guidare i miei primi passi nel mondo dell’editoria, facendomi ottenere risultati che non avrei mai pensato di raggiungere.
Un grazie ai fumettari e agli scrittori che mi hanno onorato con la loro stima ed amicizia. Non li elenco perché sembrerebbe una smaccata operazione auto promozionale, ma sono nel mio cuore.
Un grazie ai miei amici dell’adolescenza e di sempre, Augusto, Beppe, Guido, Luciano, Marcello, Nunzio, Sergio e Silvio, in rigoroso ordine alfabetico. Anche da loro ho avuto molto.
Un grazie ai miei amici di montagna, Piermario, Gigi e Angelo, con cui ho gironzolato per vallate e cime, condividendo sudore, fatica, male i piedi, nuvole, neve, grandine, sole, albe, tramonti e notti stellate. Spero di continuare a farlo ancora per molto.
Un grazie agli alunni che ho avuto nel corso degli anni. Se ho la presunzione di aver insegnato loro qualcosa , ho la certezza di avere imparato molto di più da loro.
Un grazie a molti colleghi insegnanti (non a tutti) le cui strade si sono incrociate con la mia. Anche loro mi hanno fatto crescere umanamente e professionalmente.
Un grazie agli editori che mi hanno pubblicato nel corso degli anni. Io non so se avrei scommesso su di me. Loro l’hanno fatto.
Un grazie ai loro collaboratori con cui ho sempre lavorato bene. Cominciano ad essere davvero troppi per elencarli tutti, ma devo molto ad ognuno di loro.
Un grazie ai Disamistade, gruppo musicale e teatrale che ormai appartiene al passato, per la cura e la passione con cui hanno trasformato i libro di Loredana e miei in bellissimi spettacoli.
Per lo stesso motivo grazie anche a Lastanzadigreta, gruppo che invece è vivo e vegeto e a cui auguro lunga vita e grandi successi. Con loro grazie a Marlen Pizzo, lettrice straordinaria, ormai lanciata verso una luminosa carriera in radio, per la magia che ha saputo infondere in tante occasioni alle parole che avevo scritto.
Un grazie grande come il mondo a Loredana Frescura. È stata una enorme fortuna averla incontrata e un privilegio continuare a lavorare con lei.
Infine, ma evidentemente perché anche in teatro e ai concerti le star vengono presentate per ultime, un grazie particolare a Cinzia, mia compagna di vita e coautrice di molti lavori e a Jacopo, mio figlio. Per loro non ci sono parole sufficienti.