I cuneesi lavorano con serietà, impegno e competenza. Sanno mangiare bene e anche divertirsi. Ma su di loro pesano biblicamente alcuni pregiudizi. Anni fa Giosuè Carducci, poeta barbuto e barboso, in un malaugurato componimento in versi definì la città “possente e paziente”. Praticamente un bue, e nemmeno dei più intelligenti.
Come se non bastasse Totò affermò di essere un uomo di mondo per aver fatto tre anni di militare a Cuneo. Da allora è difficile evitare sghignazzi se si rivela la propria origine cuneese. Gli abitanti di qualsiasi città sarebbero schiattati con un simile peso sulle spalle. I cuneesi no. Anzi, sono riusciti a riderci sopra e a trasformare i loro presunti difetti quasi in pregi.
Cuneesi
Guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù
Marco Tomatis
Sonda editore, 2005